Claudia è una giovane studentessa di medicina che, nello scoprire di essere incinta, è convinta ad abortire.
Bruno lavora in un call center ed è appassionato di politica. Soffre di workaholismo, la dipendenza da lavoro. Riempie la sua esistenza con mille interessi diversi, per riempire un vuoto che ha dentro. Quando scoprirà che la sua ragazza aspetta un figlio e che vuole abortire, fuggirà dalla situazione e dalle sue emozioni.
Daniel è uno specializzando in psicoterapia e ha in cura Sonia, convinta di essere un uomo prigioniero nel corpo di una donna. Crede in una psicologia che promuova la salute, senza ridursi a curare la patologia.
Un romanzo breve, che sceglie le emozioni e la socio-affettività per far riflettere il lettore su uno dei temi etici più discussi degli ultimi decenni, l’aborto. La pretesa non è cambiare l’opinione del lettore, ma stimolarlo a osservare la sua posizione a partire dalla propria affettività.
Una favola urbana, che ha come protagoniste assolute le emozioni e il loro disvelarsi al cuore dei protagonisti.